sabato 9 aprile 2011

Urbania, il sindaco si scaglia contro l’eolico


Più di un anno fa in un referendum l’80% dei cittadini di Urbania ha detto no all’eolico, ma Sorgenia fa sapere di non tener in nessun conto la volontà popolare e di voler proseguire con il progetto. Dura la reazione del Sindaco:

SE NON E’ un «colpo di scena», poco ci manca. Il progetto per l’impianto megaeolico (quello che, per intenderci, comporta pale alte fino a 126 metri, visibili da ovunque, Urbino inclusa) non è affatto accantonato. Anzi, è stato presentato e chissà che non passi indisturbato, magari appoggiato dai consigliri regionali del sud Marche, che non avranno l’imbarazzo di rispondere agli elettori della nostra provincia. Immediata la replica stizzita del sindaco di Urbania, Giuseppe Lucarini. «Non ho molto apprezzato — scrive il sindaco — che la ditta abbia consegnato il progetto in conferenza dei servizi e che in questi mesi abbia lavorato sul nuovo progetto senza mai contattare il Comune di Urbania, e credo neppure quello di Piobbico se non pochi giorni fa. Che ci siano state nel frattempo, pressioni e contatti senza quella più naturale: i due comuni e le comunità che rappresentano. Ma proprio non ce la fanno a muoversi in modo trasparente? Si poteva venire in Urbania, tentare un’assemblea, dimostrare le proprie intenzioni ed invece si tentano solo le strade rigidamente istituzionali regionali. Per dire la verità si poteva fare anche un anno fa. Non apprezzo che non si tenga conto del parere di una comunità intera. Che non si tenga conto che si sono già espressi tre comuni ufficialmente (Peglio Urbania e Piobbico), che un altro Urbino, ha detto più volte di essere contro. Che altri probabilmente lo faranno (Fermignano e Sant’Angelo in Vado, spero). Più di un anno fa in un incontro ci è stato detto che il nostro referendum non valeva niente. Mi pare che un valore lo abbia avuto: far schierare un territorio intero. Contro un progetto, ma non contro l’eolico, contro la collocazione di quel progetto, e a favore anche di un modello economico diverso, fondato sulla valorizzazione del paesaggio, dei beni culturali, della storia e delle tradizioni. Che rappresentano le nostre risorse principali per il futuro. Presentino i progetti nei territori dove le comunità sono d’accordo. Noi siamo in grado di tirare avanti lo stesso. Anche senza compensazioni.

Siamo contrari sul quel progetto per diversi motivi: ma principalmente perché mentre tutti i progetti approvati nella provincia di Pesaro e Urbino (Apecchio, Pergola) o in quelli in fase di approvazione (Mercatello sul Metauro) non sono visibili dal centro storico dei rispettivi paesi, questo progetto è fin troppo visibile da tutti i punti paesaggistici principali di Urbania, e persino da Urbino. Da Peglio sembra proprio di fronte a casa. Non comprendiamo poi ad Urbania perché in Regione si debbano scrivere regole molto severe, a prescindere sul fotovoltaico e non si debba fare la stessa cosa sull’eolico. Il vincolo di Monte Nerone è importante per pannelli che si vedono solo con il canocchiale da Monte Nerone e non per le pale che sono progettate a poco più di un tiro di schioppo, sul Montiego, in mezzo ad un bosco, sulla strada storica che collega la val del Metauro a Piobbico e Città di Castello. Si ridefiniscano le regole. Si decida quali vincoli sono insuperabili. Il vincolo di Monte Nerone e dei Sibillini, sono gli unici due regionali vincoli paesaggistici legati a due monti simbolici della nostra regione. Ci sarà un motivo no? Perché ad esempio non si ragiona sull’eolico off shore, sul mare? Che faremo? Manderemo a tutti i consiglieri regionali la nostra valutazione, sostanziata anche da dati e punti di vista, convocheremo consiglieri e comitati, tutto il movimento di un anno fa. Arricchiremo le nostre controvalutazioni tecniche. Ed alla fine siamo pronti anche a difendere concretamente le nostre colline anche con azioni clamorose».
Fonte: Il Resto del Carlino 5 aprile 2011
Scritto da: Via dal Vento  8 aprile 2011 Archiviato in Marche.

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