domenica 3 aprile 2011

Merloni, offerte vincolanti da holding iraniana e dalla Cina



L'azienda ha tre stabilimenti e 2400 dipendenti. I precedenti bandi d'acquisto erano andati deserti e l'impresa è tenuta a galla dal 2008 grazie alla legge "Marzano"

FABRIANO - A due giorni dalla scadenza del bando internazionale per le offerte vincolanti all'acquisto dell'Antonio Merloni, la Mmd, holding iraniana con sede a Dubai, annuncia ai presidenti di Marche e Umbria che entro lunedì 4 ufficializzerà la sua offerta per l'intero perimetro industriale del gruppo elettrodomestico. E la cordata cinese fa sapere che farà lo stesso.

Se salvataggio dell'Antonio Merloni sarà - tre stabilimenti, due a Fabriano, uno a Gaifana di Nocera Umbra, 2.400 addetti, attualmente in Cig - il cavaliere bianco verrà dall'Asia.

Prudenza è la parola d'ordine: il primo bando è del febbraio 2009, con ripetute proroghe per assenza di offerte o proposte carenti, e l'A. Merloni è tenuta a galla dal 14 ottobre 2008 dalla legge 'Marzano'. Con brevissime riprese produttive, e blocchi stradali degli operai per ricordare che il caso Merloni è "un caso Fiat piu' in grande".

Il presidente dell'Mmd, Younes Zareipour ha incontrato a Fabriano i governatori Gian Mario Spacca (Marche) e Katiuscia Marini (Umbria), confermando l'interesse ad acquistare l'ex contoterzista più grande d'Europa, e l'impegno a "mantenere la vocazione originaria delle produzioni e proseguire la storia industriale del Gruppo". La Mmd, 25 impianti nel mondo, controlla la Entekhab, società di diritto iraniana che nei mesi scorsi ha inglobato la Tecnogas di Reggio Emilia, ex ramo cottura dell'A. Merloni.

Forte del marchio Daewoo (l'azienda automobilistica
sudcoreana di cui sta trattando l'acquisto), l'Mmd punterebbe al lancio nel settore degli elettrodomestici di alta-altissima gamma, con il reimpiego del 50% degli attuali addetti Merloni, e il subappalto di una parte delle attività.

I cinesi invece (varie le capocordata che si sono succedute, dalla Machi Holding alla G8, alla Nanchang Zerowatt, tutte a forte partecipazione statale) vorrebbero trasformare due stabilimenti in centro ricerche e outlet di materiale elettronico. Solo i commissari Massimo Confortini, Silvano Montaldo e Antonio Rizzi sanno nel dettaglio cosa c'è scritto nei piani industriali dei supposti acquirenti, e quali garanzie finanziarie li supportano.

A Spacca e Marini sta a cuore "la salvaguardia dei livelli occupazionali", mentre il sindaco di Fabriano Roberto Sorci ricorda che di tempo non ce n'è più molto, la disoccupazione "è arrivata al 9,66%" e la situazione è "pericolosissima".

In stand by i sindacati: lunedì chiederanno ai commissari notizie ufficiali sull'esito del bando, dice Gianluca Ficco della Uilm nazionale. "Se ci sono offerte vincolanti l'amministrazione straordinaria va prorogata per perfezionare la cessione". In caso contrario, la proroga è ugualmente necessaria, per attivare l'Accordo di programma Governo-Regioni sulla reindustrializzazione delle aree in crisi, e garantire la prosecuzione della cassa integrazione, che scade il 25 maggio.

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