martedì 29 marzo 2011

una sana e coerente politica ambientalista paga sempre...
basta con chi "fa finta" di urlare o fa finta di opporsi ... noi API di Gubbio siamo la gente di Gubbio e prima di tutto veniamo noi, i Cittadini!

Anche a Gubbio crediamo è ora di cambiare e di dare fiducia alla lealtà !!! basta con chi cambia troppo spesso opinione Basta con chi prende la politica come un renditizio affare!
BASTA! vogliamoci bene vogliamo bene al nostro territorio sostieni API (Alleanza per l'Italia )
Chi ha sconfitto la Merkel?
La copertina del settimanale tedesco Focus, con un gioco di assonanze, trasforma la cancelliera tedesca Angela Merkel da “Miss Erflog” (“miss successo”) a “Misserfolg” (“fallimento”). Le elezioni regionali nel Lander tedeschi, iniziate a febbraio con la sconfitta in Amburgo, sono state un vero fallimento per la coalizione guidata da Angela Merkel, (cristiano democratici della CDU). L’ultima pesante sconfitta subita domenica nello Baden-Wuerttemberg ha sancito la disfatta. E siccome ai Social Democratici (SPD) non è andata meglio, l’unico vero vincitore per il momento è il Partito dei Verdi che in Baden-Wuerttemberg ha ottenuto il 24% e probabilmente guiderà la colazione di governo con i socialdemocratici (23%).
I verdi, sostiene Roland Nelles sul Der Spiegel, “hanno qualcosa che manca agli altri partiti: un profilo chiaro, credibilità e un progetto diverso”. Il loro leader in Baden-Wuerttemberg è Winfried Kretschmann, un professore di etica di 62 anni tra i fondatori del partito dei Verdi nella regione. Quando era giovane, scrive il Post, “aveva militato per alcuni anni all’interno di un gruppo extraparlamentare maoista, ma oggi è convinto che il destino dei Verdi non sia necessariamente l’alleanza con i socialdemocratici e che in futuro ci potrebbe anche essere la possibilità di un’apertura nei confronti della CDU della Merkel”.
La Merkel dal canto suo di errori ne ha commessi parecchi: durante la crisi dell’euro ha spesso cambiato opinione fino ad accettare di versare 4,3 miliardi di euro all’anno al Fondo europeo di salvataggio fino al 2017, una soluzione a cui era stata sempre avversa. Sul nucleare ha compiuto una violenta virata prospettando l’abbandono definitivo dell’energia atomica e in politica estera si è isolata dagli altri Paesi europei, astenendosi alla votazione sulla risoluzione dell’Onu e rifiutandosi di partecipare all’intervento militare.
Tutto questo ha minato l’identità stessa della CDU ma nonostante tutto, sostiene sempre Roland Nelles nel suointervento sul Der Spiegel

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