giovedì 24 marzo 2011

GE: servono maggiori incentivi per promuovere il riutilizzo e il riciclo dell'acqua



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MILANO—  23 Marzo 2011 - Si calcola che lo sfruttamento delle risorse idriche a scopi urbani e industriali sia destinato a raddoppiare entro il 2050, eppure un quinto della popolazione mondiale - un miliardo e duecento milioni di persone - vive già in aree caratterizzate da scarsità d'acqua. Uno dei modi migliori per rallentare la progressiva diminuzione di questa importante risorsa è quello diaumentarne il grado di riutilizzo e riciclo, ma i progressi in questo campo sono rimasti sinora limitati a causa di varie ragioni economiche, politiche e sociali.
Secondo un nuovo white paper pubblicato da GE (NYSE: GE) uno degli ostacoli maggiori è costituito dall'assenza di incentivi efficaci. Il documento descrive la natura multiforme del problema e illustra le varie politiche e strutture di incentivazione messe a punto nel mondo evidenziando quelle che si sono rivelate efficaci per promuovere il riutilizzo e il riciclo dell'acqua. GE presenterà il White Paper durante il prossimo Water Summit, From Used to Useful – Middle East che si svolgerà il 5 e 6 aprile in Arabia Saudita.
"Il nostro obiettivo è quello di favorire azioni destinate a salvaguardare le fonti di acqua dolce", ha dichiarato Heiner Markhoff, Presidente e CEO ― Water and Process Technologies di GE Power & Water. "Esistono già tecnologie economicamente convenienti in grado di risolvere praticamente tutte le sfide che si possono incontrare in ambito idrico, pertanto l'attenzione dovrebbe ora essere rivolta alla componente umana dell'equazione. A questo riguardo si possono osservare quattro approcci principali: una maggiore sensibilizzazione e formazione affinché le persone capiscano le necessità e i vantaggi; l'eliminazione degli ostacoli burocratici e di altra natura; un utilizzo efficace di norme e regolamenti; e l'introduzione di incentivi efficaci, argomento al quale è dedicato questo nostro ultimo white paper".
Il documento GE, dal titolo "Creating Effective Incentives for Water Reuse and Recycling", si sofferma su quattro possibili opzioni: tariffe idriche e costi di scarico, trading della qualità e della domanda, incentivi fiscali e finanziamenti pubblici, e partnership pubblico-privato. Indipendentemente dalla loro tipologia, l'esperienza dimostra che gli incentivi funzionano al meglio quando sono implementati all'interno di una struttura normativa che già esiste e funziona bene. Ne è un esempio la città di Singapore:  con il suo obiettivo di utilizzare acqua di recupero come parte essenziale dei propri rifornimenti idrici, la città-stato asiatica ha combinato insieme diverse unità governative per formare un unico Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Idriche che si è rivelato un elemento chiave per raggiungere il 30% di riutilizzo dell'acqua.
Più nel dettaglio, questi sono alcuni degli approcci e delle strutture di incentivazione analizzati nel white paper:
  • Tariffe idriche e costi di scarico - Aumentare il costo dell'acqua non è sempre un'opzione percorribile, ma a volte può essere utilizzata per riflettere la carenza d'acqua o per includere costi ambientali esterni. La città di New York offre un esempio nel quale il costo dell'acqua, basato sul volume consumato, può favorirne il riutilizzo. Gli edifici dotati di CWRS (Comprehensive Water Reuse System) che riescono a rispettare i target di consumo idrico possono approfittare di una riduzione del 25% sui costi di approvvigionamento e scarico, per le grandi utenze questo si traduce in costi operativi ridotti anche di milioni di dollari. Un edificio dotato di CWRS intercetta, tratta e ricicla gli scarichi sanitari e quelli provenienti da docce, lavatrici ecc.
  • Trading della qualità e della domanda - I programmi di trading della qualità idrica permettono alle aziende che sostengono costi elevati per la riduzione degli inquinanti di acquistare crediti da altre aziende o fonti che sopportano invece costi inferiori. Programmi di questo genere possono essere implementati anche nei confronti della domanda di acqua. Per esempio, quando la siccità aveva colpito il bacino australiano Murray-Darling negli anni Ottanta riducendo gli approvvigionamenti idrici agricoli fino al 10-20% del normale, molti agricoltori avevano scelto di vendere i diritti a ricevere la poca acqua concessa anziché tentare di piantare i raccolti sapendo di non poter raggiungere risorse idriche sufficienti.
  • Incentivi fiscali e finanziamenti pubblici - I governi possono aiutare a migliorare il rendimento economico degli investimenti a favore del riutilizzo idrico mediante incentivi e finanziamenti basati su detrazioni fiscali, esenzioni e stanziamento di fondi. Considerando la significativa crescita registrata negli ultimi anni dal settore delle energie rinnovabili grazie ai programmi di incentivazione fiscale alla produzione, il white paper analizza in dettaglio le numerose opportunità che possono scaturire parallelamente anche nel settore idrico.
  • Partnership pubblico-privato - Gli acquedotti pubblici sono tuttora i soggetti che forniscono la maggior parte dei servizi di approvvigionamento idrico e del relativo scarico, ma le partnership tra pubblico e privato vengono sempre più considerate come un mezzo efficace per promuovere gli investimenti nelle strutture di riutilizzo dell'acqua. Il numero di persone servite da aziende private è cresciuto dai 51 milioni del 1990 ai quasi 300 milioni del 2002. Specialmente in aree come quelle degli Stati Uniti occidentali, dove sorgono nuove comunità in zone aride prive di infrastrutture idriche di base, gli operatori privati possono fornire il tipo di soluzioni decentralizzate ad hoc necessarie per rispondere a questo genere di domanda.
Organizzata dalle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell'Acqua è un evento che si svolge a livello internazionale il 22 marzo di ogni anno per sensibilizzare le persone sul tema della scarsità dell'acqua e dei relativi problemi.

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